Ciao a tutti,
sono quello che ha scritto la recensione sul nuovo maggiolino e sulla Delorean.
Vedo che è da molto che in prima pagina c'è la Up! e che non vengono aggiunte recensioni: il sito è ancora attivo?
Ho inviato qualche tempo fa una recensione (che allego qua sotto) per la quale non ho ricevuto risposta:
Dalla Porca 989 alla PanamerdaLinea che vince non si cambia e così, dal Maggiolino voluto da Adolfo Hitler nel 1934 costruito sbagliato dall’inizio, nasce l’elephant man delle auto: la Porca Panamerda.
Certo, il vecchio Ferdinando Porsco sarà stato anche un genio, mettendo il motore dove nessuno l’avrebbe mai messo creando un martello da tornanti (dato che il peso era tutto dietro l’asse posteriore era come guidare una mazza ferrata) che i suoi successori avrebbero impiegato decenni a bilanciare, ma mai avrebbe pensato che, baldanzosi del successo e della notorietà conquistata col loro cavallino rampante in miniatura, i capoccioni della Porche avrebbero avuto la disastrosa intuizione di estrarre una berlinona a culo alto da una coupé sportiva dalle chiappe sode.
Tutto iniziò in una triste notte, buia e tempestosa, dispersa nella nebbia degli anni ’80 quando, un gruppo di progettisti di Stoccarda, rimasti chiusi in ufficio per aver rotto la chiave nella serratura, decisero di scacciare la noia e la tristezza del momento da buoni ingegneri: non certo sbronzandosi o facendo goliardici scherzi telefonici, ma pensando a come far stare quattro elefanti in una 911… facile: due davanti e due dietro!
Il designer, purtroppo, però era morto di noia la mattina prima dopo aver dovuto ricalcare ancora una volta il progetto dell’originale edizione 1967 per aggiungerci qualche altro spoiler di piombo (utili a controbilanciare il motore nel bagagliaio) e disegnare dei nuovi posacenere più germanici; quindi la linea fu piuttosto… “lineare”, o per meglio dire: “Eccitante come un sospensorio decagonale di quarzo fuso”.
Era una Volksvagen Passata ma ancora più liscia e banale che venne chiamata 989, come il prefisso che avrebbero dovuto digitare per fare lo scherzo telefonico a cui si accennava prima.
Niente a vedere, quindi, con la piccola auto del popolo degli anni trenta.
Non si sa come il settore LSD (Long Sportcar Development) decise di costruirne un prototipo a cui, malauguratamente, qualcuno scattò delle foto.
Alcuni teorici dell’autocospirazione pensano che fosse un tentativo per convincere Ulrico Bezzo, il motorista, a cambiare occhiali vedendo il doppio obbrobrio. Purtroppo gli occhiali li aveva già cambiati e vide benissimo ciò che era stato fatto… ed era stato fatto male!
Il gruppo di progettisti dovette ritirare il mostro sdoppiato e mangiarselo con i crauti per punizione (dopo aver pagato 0,43 marchi per la chiave rotta e 1.347 marchi per la serratura rotta più un giro di bevute alla Stuttgarten Hofbräu a tutto il consiglio d’amministrazione per ripagare il danno d’immagine) ma, se riuscirono a digerire le amare pastiglie dei freni, non mandarono giù l’umiliazione ricevuta… avrebbero colpito ancora, a costo di sbattere la testa contro l’ancora della Bismarck. Avrebbero preparato tutto nei minimi dettagli e questa volta non avrebbero fallato!
Passarono gli anni, scorse la birra ed del buon senso degli antichi come dell’estetica dei classici si persero le tracce; le auto di lusso si trasformarono da sensuali ed erotiche curve, degne di esotiche principesse prosperose, in alluminio battuto a pesanti e muscolose propaggini in carbonio, degne di un’atletessa olimpionica dell’Unione Sovietica imbottita di steroidi.
Ah! Le care vecchie Porche! Con quelle linee seducenti e quella bocca attraente!
Tutto fu cancellato dalla precisione e dal rigore di quell’oscura massoneria di pochi eletti che instancabilmente lavorava per portare un nuovo ordine: quello della tecnica e della precisione, maschia e con gli occhiali tondi, dalle ascelle incamiciate e pezzate, le tazze di caffè cilindriche disegnate con riga e compasso: la vendetta va gustata fredda e loro l’avrebbero condita in salsa agrodolce…
La setta uscì allo scoperto nel 2009, in Cina, dove le scrofe sono tanto apprezzate… in cucina.
In molti avrebbero storto il naso ma ormai i tempi erano cambiati: la novità diventa moda e la tradizione roba per sfigati.
Ci riuscirono: quei tizi con le toppe sui gomiti diventarono finalmente cool, sostituendo il tweed con il jeans e gli occhiali alla Woody Allen con quella alla Tom Cruise, così la loro infernale creatura venne comprata da un sacco di gente che voleva solo starci dentro per non guardarla, senza guidarla, ovviamente, poiché l’anoressica due posti con poche tette ma un bacino da far invidia al porto di Taranto era stata sostituita da un’obesa bavarese con un vestito troppo attillato.
Grossa vuol dire assetata, e la tedescona non voleva nessuna bionda, dolce o amara che fosse, ma solo raffinato petrolio.
Poco importa agli sceicchi arabi, ai mafiosi russi agli industriali cinesi o ai bauscia milanesi che sicuramente non curano la stazza di questo mastodonte inutile come il tentativo di rendere meno noiosa una lezione sugli integrali e le derivate, in attesa che la Porche incominci, sul serio, a varare transatlantici.
Se aggiungere lo start&stop (nome da accessorio d’alta moda per le amanti dello shopping fermati-ad-ogni-vetrina, con il rischio di vedere il Panamerda specchiarsi in essa) su un’auto da più di 400 cavalli è una mossa abbastanza stupida, conformista e modaiola come sembra allora si è già capito con che mentalità è stata pensata quest’autodimerda.
Enry Gus
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Consiglio trasformazione in sottomarino per godere meglio il Panarama.
grazie